Investimenti socialmente responsabili e Fondi Etici

Dopo la nascita e la crescita negli Stati Uniti, anche in Europa il mercato degli Investimenti socialmente responsabili ha fatto la sua comparsa nella metà degli anni ’90. In Italia questo mercato ha preso piede in maniera stabile solo negli anni 2000, creandosi una propria nicchia di mercato all’interno dei prodotti di finanza cosiddetta alternativa.

Questa tipologia d’investimento nasce appunto dalla crescente esigenza da parte degli investitori di cercare una tipologia di investimento “sensibile” nei confronti di tematiche sociali o che hanno a che fare con il rispetto per l’ambiente.

Sebbene i confini di questo mercato siano molto sfumati, esistono criteri base che ne circoscrivono l’ambito di utilizzo. Secondo i criteri “ESG”, acronimo di Environment, Social and Governance, gli investimenti devono perciò favorire la tutela delll’ambiente e la qualità del processo produttivo, l’impegno sociale e il rispetto dei diritti umani, la trasparenza della gestione aziendale e le condizioni di lavoro.
Accanto a questi criteri di tipo positivo, ne esistono altri altrettanto importanti di carattere negativo, che consistono nell’escludere dagli investimenti i settori come il gioco d’azzardo, l’alcol, il tabacco, le armi e la pornografia.


Dal punto di vista dell’investitore il corollario di questa tipologia di investimenti rispetto alle altre è quella di non mettere al primo posto il puro rendimento ma le modalità con cui è prodotto. Se l’investitore è disposto a rinunciare, a parità di rischio, ad una performance maggiore ed è disposto a pagare commissioni più elevate pur di vedere soddisfatti i criteri etici elencati sopra, allora potrà acquistare questo tipo di prodotti.


In qualche modo ricollegabili al concetto degli investimenti etici è anche la Finanza Islamica, la quale, parimenti, non mette al primo posto il rendimento ad ogni costo. In comune con i fondi etici impone criteri di esclusione: niente armi, gioco d’azzardo, pornografia, tabacco e alcol. Si differenzia invece da essi per altri analoghi criteri collegati ai principi del Corano, tra i quali ad esempio, l’esclusione degli investimenti nel settore finanziario, entertainment e nei prodotti legati alla carne di maiale.

Il sistema FIDArating tratta i fondi etici e quelli islamici definendoli Fondi Tematici. Un’ampia serie di categorie così denominate raggruppano gli strumenti con obiettivi o politiche di investimento determinati da criteri anche extra-economici. E’ infatti difficile oggi identificare l’eticità con una connotazione universalmente valida.

Anche nella finanza dunque si pongono gli stessi quesiti che attraversano la società nel suo complesso.

Cosimo Baccaro

Centro Studi FIDA